DIRITTO PENALE

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Diritto penale

L’estrema importanza degli interessi in gioco – primo fra tutti, la libertà personale dell’assistito – la notevole complessità della materia penale, le particolari regole processuali che la disciplinano, rendono necessaria una profonda specializzazione nel diritto e nella procedura penale.

Si consideri che in un qualsiasi procedimento penale, indipendentemente dal reato contestato (più o meno grave che sia), è obbligatoria la presenza di un difensore.

Per essere ammessi al patrocinio a spese dello Stato in ambito penale è necessario che il richiedente sia titolare di un reddito annuo imponibile, risultante dall’ultima dichiarazione, non superiore a € 12.838,01 ex decreto interdirigenziale del 10.5.2023.

Se l’interessato convive con il coniuge o altri familiari, il reddito, ai fini della concessione del beneficio, è costituito dalla somma dei redditi di tutti i componenti la famiglia.

Solo nell’ambito penale il limite di reddito è elevato di euro 1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi. Si tiene conto del solo reddito personale quando sono oggetto della causa diritti della personalità, ovvero nei processi in cui gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri componenti il nucleo familiare con lui conviventi.

Lo Staff di Gratuito Patrocinio Milano ad ogni modo si occupa di processi penali, nella difesa delle persone sottoposte ad indagini preliminari (c.d. indagati) o sottoposte a processo penale (c.d. imputati), ovvero ancora delle persone offese dal reato che intendano costituirsi parte civile.

L’attività professionale copre l’intero procedimento penale, dalla fase delle indagini preliminari a quella processuale, nei diversi gradi di giudizio, fino all’eventuale esecuzione penale e al giudizio di sorveglianza con la predisposizione di istanze per la concessione delle c.d. misure alternative alla pena.

L’attività svolta comprende nello specifico l’esame e lo studio degli atti, la ricerca e la selezione dei documenti, le consultazioni con il Cliente, con eventuali colleghi e consulenti tecnici, i colloqui in carcere, la definizione della strategia e la partecipazione alle udienze innanzi a tutte le Autorità Giudiziarie.

Lo Staff provvede inoltre alla predisposizione di atti di opposizione, memorie difensive, istanze, atti di costituzione di parte civile, richieste di citazione del responsabile civile, mezzi di impugnazione.

L’assistenza è prestata anche nell’ambito della fase cautelare (istanze e impugnative avverso i provvedimenti applicativi di misure restrittive della libertà personale e/o reali). È assicurato il patrocinio presso le Giurisdizioni di secondo grado, in particolare innanzi alla Corte di Appello, con la redazione di atti di appello avverso sentenze di condanna di primo grado, il deposito di memorie e motivi nuovi, nonché con la discussione in udienza da parte dell’avvocato che eventualmente verrà nominato.

Ogni caso verrà valutato e approfondito con la massima cura e attenzione partendo dall’ascolto dell’assistito al fine di non sottovalutare ogni elemento utile alla strategia difensiva che verrà sempre concordata soprattutto per ciò che concerne la scelta del rito applicabile (patteggiamento, giudizio abbreviato o ordinario).

Verrà offerta una consulenza chiara e attagliata al caso concreto. Verrà fornita una attenta spiegazione di ogni termine giuridico in modo che l’assistito possa sempre essere realmente conscio della sua situazione e di come evolverà l’attività giudiziaria.

Lo Staff offre assistenza non solo alle persone indagate o imputate di reato ovvero già condannate e in esecuzione pena, ma anche alle persone vittime di reati allo scopo di un’eventuale costituzione in giudizio per ottenere un congruo risarcimento del danno subito.

Vengono affrontate ad ogni modo le più svariate tipologie di reati quali a titolo esemplificativo: omicidio doloso, colposo e preterintenzionale, lesioni o omicidio stradale, omissione di soccorso, omesso versamento dell’assegno di mantenimento, abuso dei mezzi di correzione, maltrattamenti in famiglia, percosse, lesioni personali, rissa, diffamazione e diffamazione su internet, calunnia, violenza privata, minaccia, molestie, stalking, mobbing, bullismo, cyberbullismo, violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale di gruppo, pedofilia, adescamento di minore su internet, violazione di domicilio, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, truffa, insolvenza fraudolenta, furto, rapina, estorsione, sequestro di persona, usurpazione, danneggiamento, circonvenzione di incapace, usura, appropriazione indebita, ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, cessione di sostanze stupefacenti “c.d. spaccio”; coltivazione di cannabis, guida in stato d’ebbrezza, uccisione e maltrattamento degli animali.

Che differenza c’è tra gratuito patrocinio e difesa d’ufficio?

Il gratuito patrocinio non ha niente a che fare con la difesa d’ufficio.

Spesso in realtà i due istituti tendono ad essere confusi e ciò dà luogo ad equivoci di interpretazione.

Il gratuito patrocinio consiste – come detto – nell’assistenza giudiziaria gratuita (perché pagata dallo Stato) per le persone non abbienti.

La difesa d’ufficio ha, invece un altro fine, ossia quello di consentire a chiunque di avere sempre una difesa tecnica quando è soggetto ad un procedimento penale.

La difesa d’ufficio è, dunque, il servizio di assistenza tecnica garantito all’indagato o all’imputato che non abbia nominato un proprio difensore di fiducia o che ne sia rimasto privo.

Il difensore d’ufficio non è legato da un rapporto fiduciario alla persona assistita ma dall’adempimento di un obbligo di svolgimento dell’incarico, correlato alla ricorrenza del presupposto di cui sopra.

La difesa d’ufficio ha natura sussidiaria rispetto alla difesa di fiducia, in quanto interviene solo in mancanza di quest’ultima, o per difetto di designazione o per venir meno della difesa fiduciaria designata, e rappresenta la massima espressione della responsabilità sociale degli avvocati.

Per tali ragioni, il difensore d’ufficio è pagato non dallo Stato bensì dall’imputato, a meno che quest’ultimo abbia i requisiti per chiedere l’ammissione al gratuito patrocinio. In tal caso, se non si ottiene l’ammissione al gratuito patrocinio, il costo del legale resterà a carico dell’imputato, che si vedrà presentare la parcella per l’attività difensiva svolta.

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